martedì 26 aprile 2011

G. Pontiggia e gli scacchi: "Napoleone e Fischer"

Napoleone ritratto durante la campagna d'Italia



Giuseppe Pontiggia, Napoleone e Fischer, in Prima persona, Mondadori 2002 pp. 215-217

" A Napoleone i contemporanei rimproveravano curiosamente un tratto che viene contestato anche a Fischer, imperatore di un altro mondo, quello degli scacchi: la maleducazione".

Pontiggia ricorda di aver chiesto ad un' autorità della Federazione italiana come mai non si facesse nulla per recuperare l'asso americano alle competizioni: "E' un maleducato" era stata la risposta dell'autorità.


(Nel video un noto esempio di "maleducazione" di Fischer che a Belgrado, nel 1992, durante la cerimonia di inaugurazione del match di rivincita con Spasskij, sputò sulla lettera del dipartimento di stato americano che gli intimava il rientro in patria. Ricordiamo che in quegli anni la Serbia di Milosevic era sottoposta all'embargo da parte dell O.N.U. e non era tra gli amici più cari degli U.S.A.).

"Anche M. de Rémusat, vicina a Napoleone come nessun'altra a corte e come nessun'altra lontana dal capirne la grandezza, ci informa che: N. manca di educazione e di buone maniere.[...]ignora il modo di salutare, di alzarsi, di sedere."


Un "maleducato" Fischer al momento del suo arresto avvenuto all'areoporto di Tokyo nel 2004


Il punto che Pontiggia coglie mirabilmente è che troppo spesso non valutiamo i grandi secondo il loro metro, ma tendiamo a ridurli secondo il nostro. "Definendo Fischer un maleducato, quello scacchista si prendeva una rivincita che mai il campo gli avrebbe concesso, nemmeno in sogno. E negando a Napoleone le buone maniere, si rivalutavano, in mancanza d'altro, le proprie. E' difficile acuire lo sguardo per ampliare il proprio orizzonte, quando si teme di scoprirne i limiti".




L.P.

Nessun commento:

Posta un commento