venerdì 3 giugno 2011

Letture sotto l'ombrellone: Jacob Aagaard, "Il perfezionamento dello scacchista".

Le vacanze estive per alcuni non sono altro che un miraggio ancora lontanissimo, ma per altri fortunati appaiono già dietro l'angolo e non c'è niente di meglio che riempire la propria valigia di libri e riviste da sfogliare tranquillamente sotto l'ombrellone sorseggiando una fresca bevanda o ammirando un riposante paesaggio alpino cullati dal cinguettio degli uccelli. Purtroppo tutti sappiamo che la realtà sarà ben diversa e che saremo fortunati se riusciremo a leggere qualche paginetta fra le urla dei bambini, i castelli di sabbia e gli altri piacevoli divertimenti estivi. In ogni caso è bene farsi trovare pronti per ogni evenienza: esercizi di tattica, finali e studi non dovrebbero mai mancare nello zainetto dello scacchista in vacanza, per la gioia di mogli e fidanzate. A questi potremmo aggiungere un volumetto un po' più consistente da scegliere, per esempio, tra i tanti pubblicati dal GM danese, ma scozzese d'adozione, Jacoob Aagaard libri tradotti in italiano dai tipi della Prisma e di Caissa Italia.



E' assai probabile che  nella vostra biblioteca siano presenti uno o più libri dell'autore e che il consiglio sia del tutto superfluo. Nel qual caso potete anche passare ad altre letture più interessanti. Per tutti gli altri il consiglio della settimana è: "Il perfezionamento dello scacchista", Prisma 2006.
Il motivo principale della scelta è che in questo volume, che è il primo di una trilogia che comprende "Il perfezionamento tattico" e "Il perfezionamento strategico", sono contenuti e raccolti tutti i temi più cari ad Aagaard che si ritrovano poi approfonditi nelle sue altre pubblicazioni. 
I soci del nostro Circolo sono stati introdotti ai "sacri testi" da un aagardiano convinto qual'è il CM A. Martelli che oramai da alcuni anni ci sottopone periodicamente ad esercizi del Nostro, da risolvere utilizzando i precetti dell'autore. I risultati sono quelli che sono, ma la colpa è degli studenti e non del maestro.

 


Ma torniamo al nostro libro. La prima parte  raccoglie le idee essenziali di Aagaard:

1) Pensa come un essere umano e perfezionati scacchisticamente.
Partendo dal presupposto, ovvio, che gli esseri umani non sono computer, bisogna rifuggire dall' utilizzo acritico e passivo di Fritz e i suoi fratelli, facendo proprie le conclusioni dei programmi senza trarne in realtà alcun giovamento, senza ragionare sulla posizione e senza comprendere i principi del gioco.

2) Gli scacchi si basano su principi.
"Le partite si vincono grazie a una maggiore comprensione degli elementi e dei concetti (nel senso matematico del termine) fondamentali della posizione".  Giocare bene a scacchi consiste nel saper trasformare dei concetti (cioè delle idee astratte, indipendenti dalla situazione reale sulla scacchiera) in elementi ( cioè  qualcosa di concreto come una buona casa per un cavallo, pedoni deboli ecc.). La cosa più difficile, per Aaggard, è trovare i concetti, cioè le idee latenti nella posizione. Per raggiungere questo obiettivo l'autore fa ricorso alla bella metafora del Natale: immaginare, senza limiti e vincoli, cosa si vorrebbe fare e quale situazione ideale si vorrebbe vedere materializzata sulla scacchiera. E questo è un modo molto interessante per far sgorgare nuove idee da menti spesso inaridite dal bieco calcolo.

3) Confrontare i pezzi, analizzare elementi e concetti presenti nella posizione (ricorrendo alla metafora dell'albero di Natale) e, infine, verbalizzare i propri pensieri.

Il 4 e 5 capitolo sono dedicati al gioco non forzante e all' importanza dello studio dei finali.


La seconda parte del libro, molto interessante anche per i semplici amatori spingilegno, è dedicata all' atteggiamento giusto da tenere davanti alla scacchiera e all'importanza che l'aspetto motivazionale può avere nel raggiungimento degli obiettivi che ci si prefigge di raggiungere. L'autore, studioso di psicologia della competizione, espone le sue idee arricchendole con citazioni e aneddoti assai interessanti.

                                                                   


Credere in se stessi

                                                            

                                                              "You got to roll with it
                                                              you got to take your time
 you got to do what you do
             don't let anybody get in your way".
                                   Roll with it, Oasis

(Prenditi tutto il tempo che ti occorre e continua per la tua strada, senza lasciarti condizionare da nessuno).

Per non togliere a nessuno il gusto di una lettura davvero godibile, immediata e coinvolgente mi limiterò ad elencare alcune frasi che racchiudono il pensiero di Aagaard a riguardo:
  1. Essere positivi.
  2. Niente scuse.
  3. Guardare avanti.
  4. Imparare tre cose da ogni partita.
  5. Non ricercare la perfezione.
  6. Essere pragmatici.
L'ultimo capitolo presenta alcuni esercizi da risolvere accompagnati da soluzioni esaurienti e didatticamente impeccabili.
In conclusione, sperando di aver incuriosito almeno un paio dei gentili lettori di questo Blog, vi rimando alle prossime proposte estive. Buona lettura!

L.P.

Nessun commento:

Posta un commento