giovedì 23 giugno 2011

Letture sotto l'ombellone: S.S. Van Dine, "L' enigma dell'alfiere".

Quest'oggi niente "mattoni" su misconosciute varianti della Siciliana, o un qualche libro che ci prometta improbabili miglioramenti nel nostro rendimento scacchistico, bensì una tipica lettura estiva: un classico del giallo di S.S. Van Dine il più grande (a parere dello scrivente) autore di gialli del secolo scorso.



Dietro lo pseudonimo di S.S. Van Dine si nascondeva W. H. Wright, scrittore e critico d'arte nato nel 1887 a Charlottesville (Virginia) e morto prematuramente nel 1939 a N.Y. per problemi legati al suo stile di vita sregolato che lo portarono, all'apice del successo, a rituffarsi nella droga e nell'alcol.
"Eroe" dei suoi romanzi Philo Vance, uomo dai molteplici interessi che richiama il Superuomo di Nietzsche di cui Wright era studioso appassionato ed emulo nella vita. Vance collabora con il suo amico John Markham, procuratore distrettuale di N.Y, alla soluzione di casi straordinariamente intricati.
Interessanti per comprendere la tipologia dei gialli di Van Dine sono le sue 20 regole per scrivere romanzi polizieschi http://it.wikipedia.org/wiki/Venti_regole_per_scrivere_romanzi_polizieschi la prima delle quali riassume tute le altre: il lettore deve avere le stesse possibilità di risolvere l'enigma in quanto tutti gli indizi e le prove devono essere descritte ed elencate nel corso del racconto.
Per ulteriori informazioni biografiche e stilistiche rimando all'esauriente profilo di E. Ripari  http://www.bibliomanie.it/s_s_van_dine_ripari.htm .

"L'enigma dell' Alfiere" è il quarto romanzo di Van Dine e in esso gli Scacchi giocano un ruolo importante;



non solo perchè uno dei sospettati è John Pardee, matematico ed esperto del nobil giuoco e diversi giocatori dell'epoca vengono citati nel racconto (Capablanca, Tartakower, Rubinstein, Lasker...), ma perchè tutta la storia e, in generale, i gialli di Van Dine non sono nient' altro che una grande partita a scacchi tra l'assassino e Philo Vance che, inevitabilmente, vede il trionfo finale della logica schiacciante del nostro esteta della Grande Mela.
L'invito alla lettura è davvero sincero anche perchè non mancano i colpi di scena... scacchistici. E se questa fosse l'occasione per far avvicinare qualche nuovo lettore all'opera del Nostro sarebbe già un grande successo.

Buon divertimento.

L.P.

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