Nella serata di mercoledì 27 febbraio il Circolo Perugino degli Scacchi ha riabbracciato un caro amico, Valerio Agostini che, dopo essere stato per anni una colonna portante del Circolo, ha scelto di concentrarsi nel campo della creazione (e soluzione) di studi, problemi e composizioni scacchistiche insieme ad un altro perugino Stefano Mariani. Dopo un lungo periodo di inattività ha ripreso nel 2008 a dedicarsi attivamente al campo della problemistica diventando Segretario dell'A.P.I. (Associazione Problemistica Italiana http://www.accademiadelproblema.org/default.aspx ) che ha organizzato nel 2011 il Campionato del Mondo di Soluzione Problemi a Jesi.
Una quindicina i soci intervenuti alla serata, molti dei quali amici di vecchia data di Agostini che hanno ricordato con lui i bei tempi andati ricostruendo a grandi linee la storia del Circolo ad uso e consumo degli ultimi arrivati in un clima davvero piacevole.
il CM Martelli ed il Maestro Caruso ascoltano con attenzione i racconti di Agostini |
La prima parte dell'incontro è stata dedicata ad una breve introduzione all'affascinante mondo degli studi e della problemistica in generale http://it.wikipedia.org/wiki/Studio_di_scacchi http://it.wikipedia.org/wiki/Problema_di_scacchi con un'attenzione particolare alla situazione italiana.
Subito dopo Agostini ci ha presentato uno studio di Leonid Kubbel, uno dei più straordinari compositori della storia (in questo link, oltre che una breve biografia dell'autore troverete anche lo studio e la sua soluzione http://en.wikipedia.org/wiki/Leonid_Kubbel ): la posizione è stata montata sulle scacchiere e i giocatori hanno dovuto scegliere se giocare con il Bianco o con il Nero contro lo stesso Agostini.
lo studio "incriminato" di L. Kubbel considerato uno degli studi più belli della storia |
La soluzione è stata davvero una rivelazione impressionante che ci ha stimolato nella soluzione dei problemi successivi.
Balducci, Fulvi e Mignone concentrati sul problema |
L'analisi di alcuni studi riguardanti posizioni di finali non giocati in partita ma assai realistici è stata assai partecipata e discussa, in particolare dal Maestro Caruso e dai CM Martelli e Fulvi, grandi amanti dei finali.
Agostini "regala" un altro problema agli amici |
Nell'ultima parte della serata Valerio ci ha presentato alcuni suoi interessanti lavori incuriosendoci molto con la descrizione di strane varianti degli scacchi giocate con pezzi extra.
Infine abbiamo potuto apprezzare la rivista da lui curata http://www.accademiadelproblema.org/default.aspx ricca di spunti anche per i profani del problema scacchistico.
Quest'appuntamento, che speriamo possa ripetersi regolarmente visto l'interesse che ha suscitato nei partecipanti, è servito, oltre che per far rincontrare dei vecchi amici, per avvicinare alcuni fanatici del gioco ad un mondo, quello degli studi e dei problemi, spesso visto come troppo lontano dalla partita vera, un semplice rompicapo che nulla ha a che vedere con le situazioni che possono verificarsi in un incontro.
In realtà molti grandi campioni sono stati notevoli compositori e spesso hanno tratto spunto per le loro creazioni dalle partite giocate in torneo: E. Lasker, R. Reti, V. Smyslov, P. Keres e J. Timman; allenarsi nella soluzione non può che essere utile anche al giocatore di torneo per migliorare la sua capacità di calcolo, la sua fantasia e creatività.
L.P.
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