sabato 22 ottobre 2011

"Al maestro", Enzo Giudici. Ovvero: la tentazione di appendere la scacchiera al chiodo.



Al maestro

O maestro, o maestro, ove n'andaro
i Suoi consigli e i Suoi suggerimenti?
A impararli i miei spiriti son lenti
e a scacchi so giocar come un somaro

Mi tolga presto il Suo saluto, o caro
Maestro, e più non creda ai giuramenti
miei di rifarmi: sono infranti e spenti
quegli astri che agli scacchi mi invogliaro.

Declinò la mia stella, se pur mai
nacque e rotti i miei pezzi se ne vanno
come pecore matte o come schiere

d'atterrite formiche, e non v'è Alfiere,
non v'è Cavallo che da tanto affanno
levi me stesso ed il mio Re dai guai.


Enzo Giudici (1920/1985)




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